mercoledì 30 settembre 2009
Avanti popolo
Ogni vero uomo lo pensa e appena può, quando passa una bella ragazza, “’mazza”, dice, “che gran gnocca! che bella figa!!!”
Questa infima modalità di argomentazioni viene (deve essere) sempre espressa ad ogni occasione privata o pubblica, in qualsiasi circostanza capiti, sia con gli amici al bar, od a una conferenza stampa con il capo del governo spagnolo, o andando incontro alla moglie del presidente degli Stati Uniti.
Così il discorso deve mantenersi al più alto livello di semplificazione e genericità.
Vicino al sentire semplice, genuino, spontaneo, viscerale del popolo.
Il popolo che non capisce, a cui non interessano sofismi, cavilli, sottigliezze, arzigogoli, astuzie, finezze…
Quello stesso popolo che mio padre, un tempo a me giovinetto, indicava come il più caratteristico, il più suadente, il più fraudolento dei possibili temi con cui, come un incessante mantra, una litania perpetuamente intonata, i cattivi comunisti trinariciuti intendevano ingannare gli ingenui e illudere gli sprovveduti, viene in tutti i discorsi e le orazioni, ora, instancabilmente evocato da quegli stessi sedicenti liberali trasfiguratisi d’un colpo in inattesi leninisti, in impensabili e feroci sovversivi per poter giustificare ogni loro scelleraggine e prepotenza, ogni delitto ed infamia.
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