Gesù Bambino in fuga in Egitto sarebbe stato respinto e ricondotto con mamma e papà a casa sua dove lo volevano morto.
Nel suo piccolo anche l'Arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi Cardinale di Santa Romana Chiesa risulta un sovversivo mal sopportato.
Festeggiare dunque il Natale cacciando i neri, gli zingari, i poveri senza soffrire in alcun modo contraddizione con le parole del Vangelo è cosa buona e giusta.
Come dice lo scrittore Erri de Luca: anche la ragazza Miriam Maria dovrebbe essere sgomberata con tutta la famiglia dal loro presepe.
Il crocefisso va prtanto sempre quotidianamente inchiodato al muro. E guai a levarlo.
Ancora aspettiamo una parola di dura e ferma condanna contro questo vituperio della parola di Dio e non il flebile sommesso pigolio di dispiacere appena percepito dalle sacre stanze d'Oltre Tevere.
Parole vigorose che invece non sono state nient'affatto lesinate per altre questioni molto meno dissacranti.
rimbarcato col foglio di via! (sono passata per conoscerti e scopro che non scrivi da dicembra. Ma se riprenderai mi troverai tra i tuoi lettori) marina
Gesù Bambino in fuga in Egitto sarebbe stato respinto e ricondotto con mamma e papà a casa sua dove lo volevano morto.
RispondiEliminaNel suo piccolo anche l'Arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi Cardinale di Santa Romana Chiesa risulta un sovversivo mal sopportato.
Festeggiare dunque il Natale cacciando i neri, gli zingari, i poveri senza soffrire in alcun modo contraddizione con le parole del Vangelo è cosa buona e giusta.
Come dice lo scrittore Erri de Luca: anche la ragazza Miriam Maria dovrebbe essere sgomberata con tutta la famiglia dal loro presepe.
Il crocefisso va prtanto sempre
quotidianamente inchiodato al muro. E guai a levarlo.
Ancora aspettiamo una parola di dura e ferma condanna contro questo vituperio della parola di Dio e non il flebile sommesso pigolio di dispiacere appena percepito dalle sacre stanze d'Oltre Tevere.
Parole vigorose che invece non sono state nient'affatto lesinate per altre questioni molto meno dissacranti.
L'intolleranza negli sguardi, nei gesti e nelle parole è quotidiana.
RispondiEliminaL'ipocrisia con la quale si sorride agli altri per poi pugnalarli con la propria arrogante presunta superiorità è quotidiana.
Il significato del Natale è molto lontano.
La tragicità sarà al culmine quando l'intolleranza non sarà più nemmeno considerata intolleranza, ma normalità.
RispondiEliminaE ci siamo vicini
rimbarcato col foglio di via!
RispondiElimina(sono passata per conoscerti e scopro che non scrivi da dicembra. Ma se riprenderai mi troverai tra i tuoi lettori)
marina